Riduzione del turnover del personale, o ricambio del personale, è un termine con cui ci si riferisce al flusso di persone in entrata (assunte) e in uscita (dimesse o licenziate) da un'azienda in un preciso arco temporale. Questo fenomeno non ha una connotazione necessariamente negativa.
Come avviene in diversi fenomeni naturali, l'avvicendamento del personale è una manifestazione di rinnovamento e cambiamento e non deve essere per forza vissuto come elemento negativo.
Recenti ricerche hanno stabilito che il tasso di turnover è considerato alto e quindi patologico quando è superiore al 15%.
Questo fenomeno si è accentuato in numerose aziende negli ultimi anni. Fattori quali l'applicazione massiva da parte delle aziende dello smart working e del lavoro Agile ha accelerato un processo che sarebbe stato più lento ma comunque imprescindibile. Un recente studio svolto da Randstad ha sancito che in Italia l'11% degli intervistati (tra i 25 e i 34 anni) ha cambiato posto di lavoro nella seconda metà del 2021. Un ulteriore 25% intendeva cambiare nei successivi 12 mesi.
L'alto turnover ha costi sia diretti che indiretti. Questi ultimi sono molto più difficili da calcolare ma certamente altrettanto importanti.
Le ragioni di un alto turnover aziendale sono molteplici ma si possono distinguere in due macrocategorie:
Quelle endogene, vale a dire interne all'azienda sono, nella maggior parte dei casi, ascrivibili a una o più delle seguenti motivazioni: incapacità nella scelta del nuovo personale, carenze nel percorso di on-boarding, scarsa qualità nelle relazioni con il personale, incerte prospettive di crescita, poca o nessuna flessibilità negli orari e retribuzioni poco appetibili. Ho volutamente menzionato per ultimo il fatto dei compensi non perché non siano importanti ma perché diventano prioritari quando mancano tutti i precedenti elementi.
Le ragioni esogene sono riconducibili: al cambiamento nei comportamenti sociali nel bilanciamento vita-lavoro, a nuovi stereotipi di realizzazione professionale, al mercato del lavoro in costante e veloce evoluzione.
Possiamo ragionevolmente agire sulle cause endogene (interne) mentre cerchiamo di comprendere e di intercettare quelle esogene (esterne) per diventare più attrattivi come azienda.
Occorre procedere con ordine partendo da un'analisi del clima aziendale che intercetti il vero percepito dei propri collaboratori ricordandosi che ogni azienda possiede delle particolarità uniche. Si parte da qui per poi iniziare ad affrontare in concreto quanto emerge procedendo per priorità.
Il fenomeno del turnover del personale, soprattutto il turnover patologico lo si risolve con dati alla mano calati nella propria realtà e con grande coraggio e disponibilità a mettersi in discussione. Ultimo ma non ultimo, non dobbiamo aspettare che le situazioni precipitino. È di gran lunga preferibile lavorare in prevenzione così da non incorrere nel rischio di perdere i "veri talenti" che abbiamo già a bordo.